Il dipinto, descritto da don Domenico Calcagnadoro e definito come «opera mediocre di tal Revecci beneficiato della (…) Cattedrale e pittore (…) del XVII secolo», si inscrive non senza schietta originalità nel novero dei dipinti dedicati nel corso del Seicento a far memoria della Terziaria Domenicana Colomba da Rieti, vissuta fra il 1467 ed il 1501, morta a Perugia in concetto di santità, della quale le Diocesi di Rieti e Perugia promossero il processo di canonizzazione dopo che dal 1556 San Pio V ne aveva consentito la semplice memoria presso le comunità domenicane delle due città.

Sotto le volte di un’ampia architettura barocca, in un tripudio di angeli, la giovane religiosa riceve la particola «per mano celeste»

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