La tela ripropone lo schema compositivo delle opere di analoga ispirazione realizzate da Giovan Giacomo Pandolfi per le chiese dei Conventuali di San Francesco e delle Clarisse di Santa Lucia. L'affollamento della scena nel registro inferiore della tela, ed in paerticolare il fitto corteggio angelico, lascia accostare il dipinto ai modi del reatino Revecci.