La statua lignea, fino ad ora inedita, appartiene alla cultura plastica diffusasi fra il XIV ed il XVI secolo nell’area appenninica, dove l’abbondanza di legname favorì la formazione di botteghe di ebanisti dotati di abilità, ma piuttosto attardati nel gusto: la Madonna di Brusciano sembra risentire proprio di questo clima, con la sua grazia astratta enfatizzata dai fini lineamenti del volto, purtroppo guastato da maldestri interventi di ripulitura, dall’eleganza armoniosa della figura riccamente adornata.