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San Prosdocimo avviò nel I secolo, stando alla tradizione, il processo di cristianizzazione del territorio reatino, che si costituì in Diocesi nei secoli successivi: dalla bolla di papa Lucio III (1182) vengono definiti dettagliatamente i confini del territorio soggetto all’autorità del vescovo di Rieti, incuneato fra il Patrimonio di San Pietro ed il Regno di Napoli.

Particolarmente delicati furono i rapporti con le Diocesi contermini, in particolare con la Diocesi di Spoleto che per secoli controllò parte del Narnatino e metà dell’abitato di Leonessa, fondata per sinecismo nel 1228 sull’altopiano alle falde del monte Tilia. Altrettanto complesse furono le relazioni con il Regno napoletano, sotto la cui giurisdizione amministrativa ricadeva il Cicolano, detto appunto Vicariato di Regno.

Nel 1502, papa Alessandro VI elevò Cittaducale al rango di sede vescovile; nel 1818, al tempo del riassetto amministrativo dello Stato Pontificio operato da papa Pio VII, la Diocesi civitese fu soppressa ed inclusa nel territorio dell’Arcidiocesi de L’Aquila. Solo nel 1976 il territorio dell’antica Diocesi di Cittaducale è stato ricongiunto alla cattedra episcopale reatina.