L’immagine mariana, che reca i tratti tipici della pittura trecentesca nella ieratica linearità del volto della Vergine, nella rigidità della figura, nei cromatismi netti, fu all’origine posta a guardia della sepoltura dei bambini.
Dopo che la predicazione del padre Cappuccino Gregorio Sfondrati ne ebbe promosso il culto mediante la costituzione di una confraternita, fu ricollocata nel transetto dove fu allestita la cappella.