La pala d’altare, dalla elegante cornice mistilinea, inscrive le tre figure di Santi Agostiniani entro uno scenario di genere, in cui si fondono armoniosamente i tratti della pittura di paesaggio con gli elementi evocativi del mondo classico, prefigurazione della vita eterna a cui allude il volo dei due cherubini.
La tela è databile agli anni dell’episcopato di monsignor Ippolito Vincentini (1670-1701), il cui stemma è campito nel plinto della colonna a cui si addossa la figura di Sant’Agostino, impegnato nella stesura dei suoi testi di dottrina.