L’artista, che domina a lungo la scena dell’arte a Rieti ed in Sabina, divulgandovi le norme e lo stile dettato dalla Riforma cattolica, realizza nel 1643 per la confraternita di San Giuseppe la tela dell’altar maggiore, raffigurante il Transito di San Giuseppe (ora custodito presso la sagrestia della chiesa di Sant’Agostino) e questa pregevole Sacra Famiglia destinata ad uno degli altari laterali.
La tela è impostata secondo il convenzionale schema paratattico tipico dell’artista sabino che dispone orizzontalmente a fianco del Bambino Gesù le figure della Vergine Maria e di San Giuseppe, mentre dall’alto dei cieli si riverbera la Trinità e si ricostruisce verticalmente la Famiglia celeste attraverso le figure di Dio Padre e dello Spirito Santo.