Lattanzio Niccoli, fiorentino di nascita, orgogliosamente reatino d’adozione, aderì a Roma all’Accademia dei Virtuosi, successivamente all’Accademia di San Luca. Dopo lunghi, fecondi anni di attività a Rieti negli anni Trenta del XVII secolo, morì nel 1660 a Roma dove si era trasferito con l’incarico di assistente agli studi presso l’Accademia di San Luca.
La tela in questione segna un momento di transizione della pittura del Niccoli, in cui felicemente si combinano spunti naturalistici e più convenzionali elementi manieristi.