La tela, in cattive condizioni di conservazione, fu presumibilmente commissionata dai membri della confraternita di San Giuseppe dopo che il vescovo Bolognetti nel 1641 ebbe affidato loro come sede l’antica chiesa intitolata all’Apostolo San Bartolomeo.
L’attribuzione dell’opera ad Andrea Generoli da Poggio Mirteto è sostenuta da pertinenti comparazioni ed osservazioni stilistiche.
La figura del Santo a mani giunte, lo sguardo teso verso l’alto, avvolto nel mantello da cui sporge il dorso ed il costato fortemente marcato, ascende verso il cielo su una nuvola sostenuta da Serafini mentre un angelo gli tende sul capo la corona del martirio.