Il regesto dell’artista sabino Vincenzo Manenti (1600-1674) si arricchisce di un’opera di grande valore, reperita durante i lavori di allestimento della Pinacoteca Diocesana.
Si tratta di un piccolo dipinto, le cui critiche condizioni di conservazione non celavano l’indubbia qualità: l’intervento di recupero, compiuto dal restauratore Simone Battisti, ha confermato la raffinatezza dell’opera e ne ha consentito l’attribuzione ad uno dei protagonisti della locale cultura figurativa del XVII secolo.
Negli anni dell’episcopato del cardinale Francesco dei conti Guidi di Bagno (1635-1639), Vincenzo Manenti realizzò la decorazione di quattro sale del palazzo della Curia e completò in Duomo l’allestimento della cappella degli Angeli Custodi.
Secondo recenti e convincenti studi, va messo in relazione con la figura del cardinale Francesco Guidi di Bagno l’incarico di lavoro attribuito al Manenti presso le chiese dei Benedettini di Subiaco.
La bella tela reatina conferma proprio questo legame, presentando affinità marcate con un affresco della chiesa di Santa Scolastica di Subiaco.
La corrispondenza fra le due opere è sorprendente, ma la raffinatezza del dipinto che trova ora la sua degna collocazione presso la Pinacoteca Diocesana fa escludere che si tratti di un bozzetto preparatorio: fu forse piuttosto lo studio, o meglio il capolavoro, presentato dall’artista all’abate Carlo Egidio Colonna per ottenere il suo assenso e compiere così la decorazione pittorica delle chiese sublacensi di San Benedetto e Santa Scolastica.