Il reliquiario raffigura il Santo vescovo di Myra con il capo mitrato, vestito di un ricco piviale, recante in mano il libro sapienziale e le tre sfere dorate che ne costituiscono gli emblemi parlanti, alludendo alla generosa assistenza recata alle giovani che la miseria materiale e morale della famiglia aveva destinato alla prostituzione.
La devozione per San Nicola, le cui reliquie furono traslate dalla costa della Licia a Bari nel 1087, fu particolarmente diffusa presso la parrocchiale detta in Acopinto o in Acupenco, nel popoloso rione delle Valli, già elencata nella Bolla di papa Anastasio IV del 1153. Nel 1751, il vescovo Camarda a causa della vetustà dell’edificio trasferì il titolo parrocchiale presso la vicina chiesa di Santa Maria del Pianto, eretta nel 1519 dall’omonima confraternita.
Nel territorio diocesano, furono numerose le chiese, le pievi, i romitori, i singoli altari dedicati al Santo.
La piccola statua lignea, finemente scolpita, laccata e dorata, reca la reliquia inclusa nel basamento.